Il Nostro Matrimonio – 25 aprile 2014

Amore mio, in un giorno così importante della nostra vita non poteva mancare una sorpresa per te. Eccomi qui, dopo le mille idee che mi sono venute in mente, ho pensato che forse scriverti fosse la cosa più bella da fare.

Mentre scrivo, penso a te, a noi, al nostro passato e al nostro futuro insieme, rivivendo in ogni minimo dettaglio gli attimi della nostra storia e del nostro amore.

È iniziato tutto per gioco, la tua tenacia è stata sorprendente, non ti sei mai perso d’animo ed è stato proprio quello che mi ha colpito di te. Sei una persona speciale, a volte mi fai arrabbiare ma non cambierei una virgola di te, ti amo così come sei!

Mi chiedevano perché ti sposo, mi chiedevano perché ti amo.

Sembra facile chiudere il discorso con un semplice “sei perfetto”, ma dietro a quelle due parole c’è molto di più che un semplice “sei perfetto”. Tutti, a modo loro, lo sono.

Non ho conosciuto mai nessuno che ricorda sempre, che sia una, due o quattro volte al giorno, di chiedermi un sms appena arrivo o torno da lavoro.
Nessuno mi ha mai riempito di messaggi, a qualsiasi ora del giorno e della notte pur di ricordarmi che ci sei e che mi pensi.

Ti ho sposato perché hai sempre una parola buona, un pensiero gentile per gli altri e sopratutto per me.

Ti ho sposato perché non hai mai dubitato di me, e non ho mai dovuto dubitare io di te.

Ti ho sposato perché cerchi sempre di dimostrarmi il tuo amore e il tuo affetto.

Ti ho sposato perché ancora riesci a stupirmi con i tuoi piccoli gesti speciali, che agli occhi degli altri possono sembrare cose normali, ma per me sono il motivo per cui ti sposo.

Ti ho sposato perché mi completi… mi fai ridere… mi fai star bene… mi ascolti…

Ti ho sposato perché Eres el centro de mi pequeno universo.

Ti ho sposato perché… non esiste altro uomo che vorrei al mio fianco…

Nessuno è mai riuscito a farmi sentire così importante come riesci a fare tu con un semplice gesto.

Regalarmi una rosa in un giorno qualunque.

Farmi un massaggio ogni volta che ho il torcicollo.

Chiedermi, ogni volta che trovo qualcosa che mi piace, se voglio comprarlo e siccome sai che io dico sempre di no perché non amo spendere soldi solo per me, finisci per comprarmelo di nascosto.

Ti ho spostato per questo e per molto altro.

Ne abbiamo passate tante insieme ma mai nulla ha scalfito il nostro legame, così magico, così speciale; tu sei il mio migliore amico, il mio confidente, il mio amante,
e adesso mio marito. E sì. Ci siamo riusciti, oggi stiamo onorando la promessa che c’eravamo fatti, sposarci nel modo più bello in assoluto.

Ora siamo una famiglia, di difficoltà ne incontreremo ancora tante ma so che insieme ce la faremo. Incontreremo strade buie, luoghi deserti… ma se le nostre mani resteranno salde l’una all’altra niente e nessuno mai potrà spaventarci, noi
siamo una squadra!

Ti seguirò, mi seguirai nella buona e nella cattiva sorte… perché è questo che ci promettiamo oggi.
Ho scelto te, hai scelto me. Sei la mia persona. Sono la tua persona.

Ti amo, per sempre insieme
Raffaella

Primo selfie da coniugi: Raffaella&William
Primo selfie da coniugi: Raffaella&William

Compositing Theory

Il compositing è quel processo di elaborazione che permette di apportare delle migliorie al proprio video o immagine. Esisono numerosi programmi per effettuare tale pratica, ma uno sicuramente all’avanguardia è blender che mette a disposizione non solo il software ma anche numerose risorse. Sicuramente interfacciarsi con un programma di modellazione che effettua anche il processo di compositing e tante altre cose insieme non è facile, soprattutto se poi si parla della logica di nodi (questi sconosciuti). Usando blender, non solo ci si rende conto che tante cose è possibile farle con un semplice clic, ma se si volesse controllare un solo canale, come ad esempio solo le ombre, questo è possibile.

Pass Mist
Mist è il pass che da l’opportunità di creare l’illusione della profondità, il risultato è quello dell’effetto nebbia, più l’oggetto è lontano dalla camera più si offusca rispetto agli altri e il colore dell’oggetto si fonde col colore dello sfondo.

01 - Pass Mist
01 – Pass Mist
02 - Pass Node Mist
02 – Pass Node Mist
03 - Pass Alpha
03 – Pass Alpha

Nodo ColorRamp

Il Nodo ColorRamp viene usato per mappare i valori a colori dell’oggetto con l’uso di un gradiente.

04 - Pass Mist e ColorRamp
04 – Pass Mist e ColorRamp
05 - Pass Mist, ColorRamp e Mix (Multiply)
05 – Pass Mist, ColorRamp e Mix (Multiply)

Nodo RGB
Il nodo RGB si trova nella sezione imput, non ha ingressi, ha la proprietà di emettere solo il colore selezionato.

06 - Pass Mist, ColorRamp, Mix (Multiply), RGB
06 – Pass Mist, ColorRamp, Mix (Multiply), RGB

Per inserire un background di tipo img, inserire un nodo imput “image” e collegarlo ad un nodo mix.

07 - Pass Mist, ColorRamp, Mix, RGB e Image
07 – Pass Mist, ColorRamp, Mix, RGB e Image

Nodo Distort: Scale
Il nodo Scale ha la proprietà di poter scalare le dimensioni di un’immagine (ingrandire o diminuire). All’interno di questo nodo si possono trovare diversi valori per evvettuare il processo di scala:
– assoluto (definire la dimensione dell’immagine utilizzando i pixel reali, inoltre possono essere inseriti valori nelle caselle x ed y)
– relativo (vengono utilizzati valori percentuali, inoltre possono essere inseriti valori nelle caselle x ed y)
– Scene size (dimensiona l’immagine in base alla grandezza dell’area della scena)
– Render size (dimensiona l’immagine in base alla grandezza delle impostazioni di redner)

08 - Pass Mist, ColorRamp, Mix, RGB, Image, Scale
08 – Pass Mist, ColorRamp, Mix, RGB, Image, Scale

Inoltre modificando il valore Fac del nodo Mix a cui è attaccata l’immagine di background si possono ottenere effetti interessanti.

09 - Pass Mist, ColorRamp, Mix, RGB, Image, Scale, Fac
09 – Pass Mist, ColorRamp, Mix, RGB, Image, Scale, Fac

Principi di Compositing con Blender

Il compositing video è un ramo del video editing che negli ultimi anni è diventato praticamente indispensabile nella gestione professionale del video digitale.

Il processo di compositing avviene in post-produzione, in quanto consente di montare e migliorare una intera sequenza tutto in una volta. Con Blender bisogna passare in modalità Node Editor, praticamente combina differenti parti di una scena (es. sfondo, attori, effetti speciali) e li filtra (es. correzione colore).

Node Editor - Blender
Node Editor – Blender

Le sezioni di nodi a disposizione sono i seguenti (dal menu ADD, che è richiamabile anche da tastiera con SHIFT-A):

Input – aggiunge qualcosa al nodo della mappa, ad esempio un’immagine o un valore.

Output – Consente di visualizzare il work in progress in una piccola immagine.

Color – Manipola i colori di un’immagine.

Vector – Manipola le intensità e le riflessioni di un’immagine.

Filter – Permette di elaborare l’immagine per migliorarla e per evidenziare ulteriori dettagli.

Convertor – Separa l’immagine nella composizione, converte i colori o la sequenza in altri formati.

Mattes – Generazione di mascherini per mascherare le aree di un’immagine.

Distort – Modifica la forma dell’immagine.

Group – Definito dall’utente gruppi di nodi.

Layout – Definito dall’utente, crea un’area di lavoro.

Blender Compositing Nodes - Menu Add
Blender Compositing Nodes – Menu Add

Per quanto riguarda il compositing in blender bisogna innanzitutto partire dalla impostazioni di render, che di base riguardano i PASS (caselle da spuntare nel pannello Render —> Layers —> Passes), come ad esempio:

Combined: questo pass riunisce tutti gli elementi presenti nella scena, si tratta di tutte le opzioni sottostanti, uniti in una singola uscita, ad eccezione di quelle opzioni che se indicate singolarmente sono omesse da questo passaggio.

Z: indica la profondità di mappa (z-depth); la distanza di ogni pixel dalla camera.

Vector: Si usa quando direzione e velocità sono in movimento. Usare con Vector Blur.

Normal: Calcola l’illuminazione e la geometria apparente per un’immagine o per cambiare la direzione apparente di luce su un oggetto.

UV: Consente operazioni di texturing anche dopo il rendering. (Vedere nodo UV).

Object Index: Crea maschere per gli oggetti selezionati. (Vedere nodo ID Mask).

Color: Il colore del materiale senza sfumature.

Diffuse: L’ombreggiatura diffusa di materiali.

Specular: luci speculari.

Shadow: Ombre proiettate. Assicurarsi che le ombre siano proiettate dalle luci (positiva o negativa), e ricevuta dai materiali. Per utilizzare questo passo utilizzare il nodo Mix Multiply.

Environment: illuminazione dell’ambiente.

Indirect: L’illuminazione indiretta.

Reflection: Riflessione da specchi e altre superfici riflettenti. Utilizzare con il nodo Mix Add.

Refraction: Rifrazione attraverso colori trasparenti. Utilizzare con il nodo Mix Add.

Blender Compositing Nodes - Render Passes
Blender Compositing Nodes – Render Passes

Supposto che le impostazioni sono già state settate precedentemente passiamo ad analizzare il processo di Compositing.

Aprendo il pannello Render Layers, si può notare che i PASS precedentemente spuntati appaiono tutti in successione, e collegando ad ognuno il Viewer si può vedere singolarmente l’effetto che a questo punto si può controllare indipendentemente dagli altri.

Blender Compositing Nodes - Render Layer
Blender Compositing Nodes – Render Layer

Un comando di fondamentale importanza per il compositing a nodi è quello di poter passare da un nodo all’altro, in blender per eseguire tale azione è necessario premere da tastiera CTRL+SHIFT+CLICK, se per esempio il nodo del Render Layers IMAGE è collegato al Viewer e invece si vuole vedere direttamente l’effetto dell’ AO (Ambient Occlusion), basta andare sul pannello premere da tastiera CTRL+SHIFT+CLICK e arrivare fino al nodo desiderato. Questo comando serve anche a collegare due pannelli vicini.

Blender Compositing Nodes - Ambient Occlusion
Blender Compositing Nodes – Ambient Occlusion

Aggiungendo un nodo di tipo Color—> RGB CURVE, è possibile regolare l’immagine attraverso una curva di Bezier, inoltre cliccando sulle icone C, R, G, B, è possibile controllare ogni singolo colore. Per elimminare un punto sulla Curva, basta selezionarlo e cliccare sull’icona X. Con le curve RGB, si può fare qualcosa come con lo Hue Saturation Value, Bright/Contrast e Invert, ma con un maggiore controllo.

Blender Compositing Nodes - RGB
Blender Compositing Nodes – RGB

Aggiungendo un nodo di tipo Color—> Color Balance, è possibile controllare il colore di un’immagine attraverso due livelli differenti:
– Lift, Gamma, Gain
– Offset, Power, Slope

Il valore Lift, aumenta il valore dei colori scuri, Gamma i mezzitoni e Gain regola le luci.
Il valore dell’Offset, regola il raggio entro cui avviene la regolazione, Power la potenza e Slope, l’inclinazione.

Blender Compositing Nodes - Color Balance
Blender Compositing Nodes – Color Balance

Aggiungendo un nodo di tipo Color—> MIX, è possibile controllare l’effetto in diciotto modi differenti combinando due immagini in due ingressi differenti. Da ricordare, quando si utilizza questo nodo la presa superiore è quella che corrisponde al background (che sta dietro) e la presa inferiore è quella del foreground (che sta davati).

– Mix: Il pixel di sfondo è coperto dal piano utilizzando i valori alfa.

– Add: I pixel vengono sommati. Fac controlla gran parte della seconda presa, da un risultato brillante. L’opposto di questo nodo è il “Subtract”.

– Multiply: il risultato dell’effetto applicato all’immagine è più scura. L’opposto di questo nodo lo “Screen”.

– Subtract: I pixel sono sottratti l’uno dall’altro. Dà un risultato scuro. L’opposto di questo nodo è l’ “Add”.

– Screen: Entrambi i valori di pixel vengono invertiti e moltiplicati per l’altro, il risultato viene nuovamente invertito. Questo restituisce un risultato più brillante. L’opposto di questo nodo è il “Multiply”.

– Divide: Il pixel di sfondo (presa in alto) viene diviso per il secondo: se questo è bianco (valore uguale a 1) il primo non viene modificato; se il secondo è più scuro il risultato è più brillante.

– Difference: Entrambi i pixel vengono sottratti l’uno dall’altro. Così il risultato mostra la distanza tra i due parametri, nero per i colori uguali, bianco per i colori opposti.

Darken: Entrambi i pixel, sono confrontati tra loro e viene presa la parte più scura. Il risultato che si ottiene è scuro.

– Lighten: Entrambi i parametri, bianchi e scuri sono confrontati tra loro e viene presa la parte più chiara. Il risultato è chiaro.

– Overly: Combinazione di Multiply e Screen, il risultato dipende dal colore di base.

– Dodge: Illumina l’immagine collegata all’altra presa . Il risultato è quello che certe zone dell’immagine sono più chiare. Utilizzare il Fac per controllare quanto il gradiente influenza la presa.

– Burn: Scurisce in base al gradiente collegato all’altra presa. Il risultato è quello che certe zone dell’immagine sono più scure, in quanto l’immagine viene bruciato.

– Hue: I valori RGB (Red,Green,Blue) di entrambi i pixel vengono convertiti in valori HSV (Hue,Saturation,Value). La tonalità di due pixel sono miscelati, e il valore di saturazione e dell’immagine di base viene combinata con la tonalità miscelato e riconvertito RGB.

– Saturation: I valori RGB di entrambi i pixel vengono convertiti in valori HSV. La saturazione di due pixel sono miscelati, e la tonalità e valore dell’immagine di base viene combinata con la saturazione, miscelato e riconvertito in RGB.

– Value: I valori RGB di entrambi i pixel vengono convertiti in valori HSV. I valori di entrambi i pixel si fondono, e la tonalità e la saturazione dell’immagine di base si combina con il valore miscelato e riconvertito in RGB.

– Color: Aggiunge un colore a un pixel, tingendo il tutto insieme con il colore.

– Soft light e Linear light: Queste patch implementano l’algoritmo per la miscelazione e metodo di fusione.

Blender Compositing Nodes - Mix
Blender Compositing Nodes – Mix

Aggiungendo un nodo di tipo Vector—> NORMAL,si genera un vettore normal e un prodotto scalare. Fare clic e trascinare sulla sfera per impostare la direzione della normale. Questo nodo può essere utilizzato per inserire un nuovo vettore normal nella miscela.

Blender Compositing Nodes - Normal
Blender Compositing Nodes – Normal

Per esempio può essere utilizzato con un nodo di tipo Mix (multiply).

Blender Compositing Nodes - Mix e Normal
Blender Compositing Nodes – Mix e Normal

Altro esempio di Combinazione.

Blender Compositing Nodes - Mix e Normal
Blender Compositing Nodes – Mix e Normal

I nodi possono essere combinati all’infinito.

Blender Compositng Nodes - Mix e Normal
Blender Compositng Nodes – Mix e Normal
Blender Compositng Nodes - Mix e Normal
Blender Compositng Nodes – Mix e Normal

Aggiungendo un nodo di tipo Filter—> FILTER (poi si sceglie dal menu a tendina il tipo di effetto desiderato), questo nodo implementa vari filtri di ottimizzazione delle immagini. I filtri a disposizione sono:

Soften – sfoca leggermente l’immagine.

Sharpen – Aumenta il contrasto, in particolare sui bordi

Laplace – Ammorbidisce intorno ai bordi

Sobel – Crea una immagine negativa che evidenzia i bordi

Prewitt – cerca di imitare l’effetto Sobel in modo migliore.

Kirsch – Migliora sul lavoro svolto da questi altri due tipi, dando una fusione migliore al bordo.

Shadow – Esegue un rilievo della mappa con oscuramento bordi esterni.

Blender Compositng Nodes - Filter Sharpen
Blender Compositng Nodes – Filter Sharpen

Altro esempio per combinazioni di nodi.

Blender Compositng Nodes - Combinazione Nodi
Blender Compositng Nodes – Combinazione Nodi

Infine per eliminare le curve sulle giunture dei nodi basta andare nel menu file —> User Preferences —> Themes —> Node Editor —> Noodle Curving (impostare a zero).
Per rendere effettiva la modifica cliccare su Save as Defeault, se si vuole tenere solo per la sessione attuale basta chiudere la finestra. In questa finestra si possono impostare anche altre personalizzazioni dei vari box dei nodi.

Vista della telecamera in Blender

La vista della telecamera in blender è richiamabile attraverso il tasto “0” del tastierino numerico.

Vista Telecamera Blender, tasto 0 dal tastierino Numerico
Vista Telecamera Blender, tasto 0 dal tastierino Numerico

Oppure dal menu a tendina “View“.

Vista Telecamera Blender, menu "View"
Vista Telecamera Blender, menu "View"

Infine, per bloccare l’inquadratura è sufficiente spuntare la casella “Lock Camera to View” nel menu a destra richiamabile con “N“.

Lock Camera to View - Blender
Lock Camera to View - Blender

L’alfabeto di Blender

Blender è tanto bello quanto (inizialmente) complicato, poiché per dare gli imput bisogna ricordare i comandi da tastiera, ad ogni lettera corrisponde un determinato comando, inoltre ci sono coppie e altri comandi multipli che permettono di fare una serie di cose, quelli di seguito sono quelli che ho raccolto durante il mio utilizzo del software, man mano che ne scoprirò di nuovi incrementerò la lista.

A= seleziona/deseleziona tutto

A= seleziona/deseleziona tutto
A= seleziona/deseleziona tutto

B= seleziona/deseleziona rettangolare

B= seleziona/deseleziona rettangolare
B= seleziona/deseleziona rettangolare

C= seleziona/deseleziona circolare

C= seleziona/deseleziona circolare
C= seleziona/deseleziona circolare

Shift + D= duplica oggetto

Shift + D= duplica oggetto
Shift + D= duplica oggetto

E= estrudi

E= estrudi
E= estrudi

F= Fill (creazione faccia selezionando 3/4 punti)

F= Fill (creazione faccia selezionando 3/4 punti)
F= Fill (creazione faccia selezionando 3/4 punti)


G= traslazione (x,y,z)

 

G= traslazione (x,y,z)

H= Nasconde oggetti

H= Nasconde oggetti
H= Nasconde oggetti

I = insert key, seleziona il tipo di animazione IPO

Alt+K= seleziona  i punti collegati su una faccia

Ctrl +L = selezione di tutti i punti collegati di un oggetto

M= Move to Layer (Object Mode)

N= per conoscere le caratteristiche dell’oggetto (menu dx)

O = strumenti modifica proporzionale

P= (Play) per entrare nella modalità gioco

Q= uscita da blender

R = rotazione  (tasto xyz e numero per scegliere l’asse e dare una cifra per la rotazione)

S = scala (più numero per dare un indice di scala)

T= per conoscere le caratteristiche dell’oggetto (menu sx)

U = UV calculation (Mappatura UV)

V= Trasforma punti in vettori

W= Menù modifica speciale

X = cancella

Y= Divide il selezionato dal resto

Z= Vista Fil-di-Ferro / Solida

Ctrl+Z= Torna alla ultima azione effettuata

Shift+A= menu Add

Alt+C= converte una curva Bezier in mesh (modalità Object Mode)

Alt+C= chiude una curva Bezier (modalità Edit Mode)

Click + Shift = selezione di più oggetti contemporaneamente

shift+d = duplica oggetto

Shift +  S = Snap menu – Posizione precisa del cursore o degli oggetti

  • Scelte:
  • Selection to Grid = Sposta l’oggetto selezionato sulla griglia
  • Selection to Cursor = Sposta l’oggetto selezionato sul cursore
  • Cursor to Selected = Sposta il cursore sull’oggetto selezionato
  • Cursor to Center = Sposta il cursore al centro dell’oggetto
  • Cursor to Grid = Sposta il cursore sulla griglia

Alt = rotazione visuale

Alt+shift = spostamento visuale

Ctrl= per modificare con precisione l’oggetto (es. mentre si scala l’oggetto tenere premuto ctrl per mantenere precise le proporzioni);
Spazio = strumenti di modifica (tools)

Click tasto destro su oggetto = seleziona/deseleziona oggetto
Ctrl+2 = aggiunta subsurf

Tab= passa da object mode a edit mode e viceversa.

I trasformatori (es. G, S, R) possono modificare l’oggetto anche su un solo asse (X,Y,Z)

Edit mode= permette di modificare l’oggetto da dentro (es, scalare una sola faccia), se si aggiungono nuovi oggetti non possono essere modificati singolarmente.

Object Mode= modifica l’oggetto dall’esterno, se si aggiungono nuovi oggetti possono essere modificati singolarmente.

Mesh= sono oggetti che hanno punti, lati e facce, gli oggetti vengono inseriti dove si trova il cursore 3D.

Tastierino numerico:

0= per guardare dalla telecamera, la telecamera può essere anche modificata attraverso i tasti G e R, selezionata attraverso il tasto destro del mouse e può essere mossa attraverso la rotellina, per terminare l’operazione premere il tasto sinistro del mouse.

1, 3, 7= Vista Frontale / Da Destra / Dall’Alto

Ctrl 1, 2, 3 = Vista dal Retro / Da Sinistra / Da Sotto

2, 4, 6, 8 = Rotazione vista

5= Vista Prospettica/ortonormale

Shift+7= adatta la vista far rientrare per tutti gli oggetti

+/-= zoom

/= Vista locale & cursore / vista precedente

Selezionatore di punti visibili  e invisibili.

Selezionatore di punti visibili  e invisibili
Selezionatore di punti visibili e invisibili

LETTERA APERTA AI CREATIVI E AI LAVORATORI DELLA MENTE.

Cari creativi,

vi chiedo di leggere questo post. Ci metterete 5’. Parla di voi. Dopo, sarete un po’ incazzati. Forse, più motivati. Magari saprete cosa fare. Altrimenti, postate una canzone.

Ora passo al tu. Se appartieni al 94% di chi “non” possiede o dirige un’azienda di successo, con i riconoscimenti che ne derivano, contratti o dividendi, prendi un foglio di carta e scrivi su quali forme di tutela puoi contare. Fatto?

Che prospettive ritieni di potere avere, superati i 50 anni, se non dovessi divenire titolare, dirigente, star acclamata? E se ti trovassi nella condizione di doverti ri-immettere sul mercato?

Oggi, su quali garanzie puoi contare sotto il profilo sanitario, pensionistico, in caso di malattia, disoccupazione, maternità Se invece sei un libero professionista o un free lance, che tutele hai su pagamenti e tempi? Quali spese scarichi? E gli utili corrispondono agli studi di settore?

Se hai un contratto a progetto, a chi ti puoi rivolgere per mutui o finanziamenti?

Se stai iniziando ora, quali aiuti hai ricevuto per lo start up?

E, infine, se hai un’idea innovativa, chi è pronto ad ascoltarti? Che strumenti hai per proteggerla?

Ma soprattutto, chi riconosce il tuo valore, e ti considera una forza importante e strategica? Chi ci rappresenta? Quale corrispondenza esiste tra le nostre idee, la nostra visione del mondo e delle cose, l’amore per il bello in tutte le sue forme, e il sistema Paese?

Se, al contrario, appartieni a quel 6% che ottiene onori e premi, chiediti quanto sei veramente tutelato, e se non hai anche tu, stampigliata da qualche parte, la data di scadenza. Cosa succede se un fondo ti acquisisce e decide che non sei performante? Se litighi con soci, se soffri di ansia da prestazione, se il tuo mercato viene travolto dalla crisi, se improvvisamente ti pesa fare l’ennesima notte? Ma soprattutto, chiediti cosa puoi fare tu per il 94% di talenti che, meno di te, hanno ottenuto visibilità, guadagni, opportunità.

In Italia non esistono cifre che dicano quanti siano i professionisti che svolgono attività finalizzate alla creatività. I “creativi”, semplicemente, non esistono.

Eppure siamo quelli che costruiamo, ogni giorno, l’immagine della filiera industriale e commerciale, in alcuni casi, sogni e tendenze. Quelli che progettano le piattaforme dove ci si confronta. Che creano stili, storie e visioni da condividere. Disegnano il presente.

Io ritengo che in Italia siano più di 2 milioni le persone che vivono delle proprie capacità creative. Il doppio se si considerano ambienti di riferimento e indotti.

Non siamo identificati, rappresentati, tutelati, rispettati, valorizzati. Facciamo un lavoro logorante, che spesso riduce la capacità competitiva con l’avanzare degli anni. Prigionieri di stereotipi che ci vedono modaioli e svagati, con il bigliardino all’ingresso e il lupetto nero, sempre alle prese con cose divertenti. In realtà protagonisti di quella fuga di cervelli che porta i più intraprendenti di noi ad andare all’estero per poter vivere e realizzare le proprie idee.

Facciamo un lavoro anonimo. Senza diritto d’autore, con ritmi superiori a qualsiasi regime contrattuale, disposti a lavorare di notte e nei festivi, sulla scia di quell’entusiasmo e disponibilità che è insita nel nostro lavoro, al quale non potremmo rinunciare, ma che diviene regola in luogo di eccezione. Ma non siamo missionari e non stiamo salvando la vita a dei bambini. Siamo solo uno strumento del sistema industriale. Lavoratori dell’immateriale, braccianti della mente.

Eppure, insieme alla ricerca tecnologica, rappresentiamo l’identità storica della nazione, il made in Italy, quello che ancora ci garantisce un briciolo di credibilità nel mondo.

Ci confrontiamo e diamo voce alle culture giovanili e riformiste, invisibili e marginali per i media e il potere quanto lo siamo noi. Sperimentiamo tecnologie e linguaggi.

Pensiamo internazionale. Siamo quelli che hanno contribuito alla creazione della cultura web e social, della quale conosciamo, più di tutti, dinamiche, linguaggi e modalità. Ma non siamo mai coinvolti nelle scelte e nelle soluzioni. Mai consultati, mai coinvolti nei processi decisionali sui grandi temi di questa società. Che rinuncia, di fatto, a valorizzare uno straordinario capitale di energia e innovazione.

Mi spiace dirlo, ma le associazioni di categoria in questo momento non hanno più senso. Così come il parlare di pubblicitari, grafici, architetti, e di mille altre piccole nicchie. Sono finite le corporazioni. Potranno essere utili solo dopo, per specifiche esigenze di settore, per l’aggiornamento professionale e il confronto tecnico. E poi, basta.

Non ci sono creativi fighi e creativi di serie B. O lo sei, o non lo sei.

Il cambiamento che vi propongo è di mentalità e di visione.

Siamo e siete un’unica entità, qualunque cosa facciate: creativi per pubblicità e eventi, copy, art, graphic & industrial designer, visualizer, web. Ma anche artisti, autori, stilisti, scenografi, light designer, montatori, sceneggiatori, story editor, coreografi, registi, fotografi, progettisti, blogger, compositori, video maker, illustratori, costumisti, direttori artistici, curatori, artigiani di ricerca, traduttori, ghost writer… Nelle grandi città, come in provincia, dove maggiori sono le difficoltà.

Occorre spostare il livello di percezione/visibilità. Piantarla di fare gli individualisti. Divenire massa critica, movimento di opinione, influencer. Smettere di pensare all’orticello per acquisire quella che il buon Pasolini chiamava “coscienza di classe”.

Se il mondo non ci considera, usiamo le metodologie che il mondo comprende.

• Diventiamo lobby

• Impostiamo una rivendicazione sindacale (sì, avete letto bene)

• E quindi, diveniamo Gruppo di Pressione.

 Anche in un momento di crisi, che potrebbe far sembrare irrealizzabili e utopiche queste istanze. Perché è quando si è in curva che occorre spingere sull’acceleratore.

Primo passo, renderci visibili, sollevando il problema. Al pari di quanto hanno fatto pochi anni fa i nostri colleghi sceneggiatori americani.

Blocchiamo il giocattolo.

Occupiamo la rete. Facciamoci vedere. Anche nelle strade. Senza sentirci obbligati a dover, per forza, fare manifestazioni fighe e creative.  Poi, diveniamo piattaforma.

Cosa chiedere? Di ascoltarci. Di avere, in questo paese, un ruolo consultivo e decisionale. Ma anche ciò che hanno ottenuto tante altre categorie che, nella storia, prima di noi, hanno affermato in maniera organica i propri diritti:

1 – Tutela dei più giovani, con contratti a progetto e stipendi che assomigliano al conto di un ristorante. Regolazione del sistema stage e incentivi per chi assume. Finanziamenti o prestito d’onore per attrezzature e alta formazione

2 – Garanzia di tempi e modalità di pagamento per professionisti esterni e free lance. Con possibilità di accedere in maniera diretta a un collegio arbitrale per la risoluzione di problematiche professionali

3 – Istituzione di un Fondo di Solidarietà, pagato contestualmente alla prestazione d’opera, o inserito direttamente nel contratto. Destinato ad aiutare chi si trova a vivere momenti di difficoltà, per maternità, problemi di salute, disoccupazione. Con tassi agevolati per mutui e fidi

4 – Diritto d’autore per nuove categorie o forme espressive, per ridurre una disparità di trattamento non più giustificabile. Anche alla luce della recente sentenza Bertotti contro Fiat.

5 – Adeguamento legislativo del concetto di “idea“, oggi del tutto privo di rilevanza e tutela giuridica.

6 – Nel caso di partita IVA, iscrizione in categoria separata, con imposta calcolata al 75%, come avviene nell’ambito della cessione dei diritti. O inserimento delle categorie nella gestione Enpals, inserendo il concetto del “collocamento”

7- Facilities per l’aggiornamento professionale, per il consumo di beni culturali e soggiorni all’estero, elementi ala base del nostro lavoro

Diritti, si badi bene, che non devono essere appannaggio del soggetto singolo, ma anche di aziende e studi professionali che pongono la creatività come core business.Questo non vuol dire, quindi, lotta tra poveri, in un momento di grave congiuntura, ma condivisione di opportunità:

1 – Regolazione del sistema gare e riconoscimento della “creatività” all’interno del formulari di gara

2 – Diritto a poter scaricare le spese effettuate dalle aziende per ricerca, sperimentazione, nuove tecnologie. E incentivi per stage, apprendistato, assunzioni, contratti nell’area creativa

3 – Riduzione fiscali e incentivi in caso di start-up, con particolare attenzione nei confronti di under 30, factory, realtà collettive, in un contesto che valorizzi 3 assi portanti: creatività, ricerca tecnologica, arti

4 – Attivazione di ammortizzatori anche per quelle aziende che non raggiungono i minimali previsti per accedere a cassa integrazione o mobilità

Ho finito. E, detto tra noi, non avrei mai pensato di dover scrivere un giorno un testo simile a un vecchio volantino sindacale o a una predica mormonica. Ma così è. Con la netta sensazione che il social, pensato per unire teste e mondi, possa servire a qualcosa di più che postare una canzone.

In questo percorso illuminante il dialogo che gli sceneggiatori di un piccolo film “Generazione 1000 euro” ha messo in bocca a due amici, perennemente stagisti. “Questa è l’unica epoca in cui i figli stanno peggio dei padri….” è il commento di Matteo quando apprende che un suo coetaneo disoccupato lascia Milano per tornare dai genitori: “E qual è la nostra risposta? Mangiare Sushi.”

E a me, il sushi, non basta più.

 

Alfredo Accatino

alfredo.accatino@creativi.eu

fonte: https://www.facebook.com/notes/notnews-mag/lettera-aperta-ai-creativi-e-ai-lavoratori-della-mente/266534673390552

L’alfabeto creativo

Da sempre disegnatori di lettere, grafici e artisti 
si sono cimentati nell’ideazione di nuove forme 
o di decorazioni particolari da applicare alle lettere.
L’idea di un alfabeto diverso dal consueto nasce 
dalla necessità di una comunicazione che si differenzia 
dal convenzionale e dal “già visto”.
Alfabeti costruiti con segni inconsueti spesso 
non sono utilizzabili come caratteri di lettura, 
adatti alla composizione di testi, ma sono studiati 
per applicazioni grafiche particolari (titoli di manifesti 
o inserzioni pubblicitarie, capolettere, ecc.) 
e trovano in quel preciso contesto la loro ragion d’essere.

I temi e i metodi di approccio allo studio 
di un nuovo alfabeto possono essere svariati.
- Schema geometrico prestabilito
- Oggetti dello stesso genere
- La lettera campione
- Tecniche nuove
- Textures
- Stile prestabilito

Schema geometrico prestabilito
Il disegno delle nuove lettere si costruisce 
a partire da una griglia geometrica studiata
precedentemente.
 
L'alfabeto Creativo
Modular Alphabet - Raffaella Cropanese
L'alfabeto creativo
Tipografia Organica - Raffaella Cropanese

	

Tipografia come immagine

L’uso di immagini in combinazione con il testo è al centro 
della definizione della grafica.
Gli elementi tipografici come lettere, parole, cifre e segni 
di interpunzione non comunicano solo suoni o concetti verbali, 
ma possono essere utilizzati anche per raffigurare e 
comunicare visivamente. 

“Gli artifici tipografici, spinti lontano con audacia, 
hanno il vantaggio di far nascere un lirismo visuale mai 
conosciuto prima d’ora”
(Guillame Apollinaire)

Fu Apollinaire che inventò la parola “calligramma” chiamando 
così le sue poesie di una raccolta scritta tra il 1913 e il 1917. 
Infatti nelle sue liriche, il segno pur non perdendo le intrinseche 
qualità sonore, si carica tantissimo anche di quelli visuali.

Nelle scritture occidentali non è facile ottenere una perfetta 
fusione tra immagini e lettere. 
Questa integrazione è più diffusa nella scrittura araba, ebraica e cinese 
che si compongono di segni già di per se figurativi. 
Gli alfabeti occidentali hanno invece una struttura rigida 
che gli rende difficile il gioco di forme.

I primi calligrammi occidentali nascono in Grecia nel III secolo a.C. 
e sono carichi di significati mitologici. Nel mondo latino del 
IV secolo d.C. nasce il calligramma di forma astratta.
Nel periodo medievale i calligrammi si ispirano prevalentemente 
a soggetti sacri.
Con il Rinascimento i temi d’ispirazione diventano svariati e adottando 
immagini decorative elaborate grazie all’uso di scritture calligrafiche.

Nel XX secolo le avanguardie sono molto interessate alla sperimentazione 
tipografica legata alla poesia e all’arte.
Fra questi i Costruttivisti russi sono gli unici a dedicarvisi 
anche con finalità educative essendo i loro calligrammi pensati 
come strumenti di lotta per la rivoluzione.
Tipografia come immagine
Tipografia come immagine - Raffaella Cropanese