Un codice a barre è un codice fatto di numeri e linee, forse uno dei massimi simboli della omologazione e della standarzzazione, apparentemente quanto di più lontano dall’arte e dalla creatività. Perché i codici a barre sono sempre uguali? Sono partita da questa domanda per elaborare, modificare, rivoluzionare il classico codice a barre.
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Armonia del colore
Nei colori, l'armonia è un effetto immediato risultante dall'accostamento di due o più colori. Essa non è l'accostamento di colori con caratteristiche simili, ma equilibrio e simmetria di forze. Ovvero, due o più colori sono in armonia se la loro mescolanza dà il grigio; cioè quando sono in contrasto, per es. giallo e viola (la teoria degli opposti che si attraggono). Gli accordi cromatici soggettivi, invece, sono unioni di colori variabili a seconda della personalità dell'individuo di cui possono esprimere alcuni aspetti della sua sensibilità. A volta predomina un particolare colore, per cui possiamo immaginare che ciascun individuo vede il mondo con occhi diversi come se lo osservasse attraverso le proprie lenti colorate.
I colori del mondo
Cittadino del mondo, non rimproverare il tuo vicino di essere straniero, il MONDO è di tutti.
Mi sono occupata di questo tema, perché troppo spesso ancora mi trovo in certe situazioni e discussioni imbarazzanti in cui pare sia difficile far capire che il MONDO è di tutti.
I colori utilizzati non vogliono rappresentare il colore della pelle delle diverse razze umane, ma sono un riferimento al mondo stesso e alle sue componenti.
Rosso= La terra, composta da uomini con lo stesso colore del sangue.
Verde= La natura
Bianco= I ghiacciai
Azzurro= L’acqua
Varie armonie associate ad una frase.
Monogramma
Il Marchio: Le origini
L’invenzione di un segno, definito Marchio, da apportare su beni, uomini (es. tatuaggi) ed animali, nasce con l’esigenza di distinguere, di riconoscere e, in un secondo luogo di fornire informazioni circa l’origine, la proprietà, la qualità dell’oggetto a cui è abbinato.
La storia dei segni individuali è un patrimonio inesauribile in questo senso, tanto che già nella preistoria, quindi prima ancora che la scrittura facesse la sua apparizione, si trovano segni di identificazione individuale o marchi per contrassegnare oggetti d’uso quotidiano, il bestiame, il territorio o addirittura il cibo.
Figura 1. Monogramma di Albrecht Durer
Fu Albrecht Durer ad ideare il monogramma come firma d’autore con cui contrassegnare tutte le sue opere.
Per monogramma si intende un modo figurativo in cui il nome di una persona è semplificato usando una o più lettere composte centralmente e non linearmente (come le firme convenzionali). Il monogramma consiste nella rappresentazione di una o più lettere, derivate da sigle o abbreviazioni, il più delle volte legate da un “nesso” stilistico o figurativo, il cui fine è rappresentare la persona.
Figura 2. Sacra Famiglia con la libellula (1495)
Il primo monogramma di Durer appare nel 1495 nella “Sacra Famiglia con la libellula” in stile gotico. Da allora l’artista la inserisce in tutte le sue opere. La sua produzione rappresentò nel suo complesso un momento di assoluta novità nello sviluppo dell’arte tedesca ed europea, la sigla diventa una costante visiva fondamentale.
Durer attribuiva grande valore al monogramma, simbolo della sua identità personale e professionale, il quale diventa garanzia per il pubblico che deve avere la certezza di comprare un’opera materialmente realizzata dall’artista che firma.
Il monogramma di Durer è caratterizzato da un’interpretazione geometrica della costruzione delle lettere, da un approccio proporzionale tra bianchi e neri (rapporto geometrico/proporzioni). La funzione primaria non è quella di essere letta, ma essere riconosciuto.